RE-PLAY - Uncharted - L'Eredità Perduta


C'è una cosa che, giocando a questo Uncharted - L'Eredità Perduta, salta all'occhio e al cuore di ogni appassionato video giocatore: Naughty Dog la rende più facile di quello che sembra.
Non pone in essere costruzioni assurde o impiega inutili giri di parole per definire il proprio lavoro: gli elementi per creare un grande gioco sono tutti già sul tavolo, basta saperli utilizzare.
Non c'è una singola cosa fuori posto in questo capitolo spin-off della popolare saga, esclusiva Playstation come i precedenti.
Tutto è meravigliosamente in equilibrio: trama, personaggi, giocabilità e grafica si sposano insieme in nome dell'Avventura. Ci si emoziona come non mai a seguire le peripezie di Chloe Frazer e Nadine Ross e ci si stupisce come quello che all'inizio doveva essere un semplice DLC di Uncharted 4 sia finito per diventare un capitolo a sé, pieno di potenzialità e possibilità espresse appieno.
Perché la realizzazione di questa Eredità Perduta nasceva col presupposto di essere un complemento di poche ore all'avventura principale: non avremmo giocato nei panni di Nathan Drake, bensì in quelli di una vecchia conoscenza della saga; quella Chloe incontrata per la prima volta nel secondo capitolo, un'avvenente cacciatrice di tesori con cui il nostro eroe aveva dei trascorsi.
Un personaggio che, col suo fascino e carisma, si era conquistata un sano posto nel cuore dei fan.
Così ecco la decisione di renderla protagonista di una storia, seppur breve, tutta sua.
Questo nelle intenzioni. Perché ogni storia, ogni grande storia aggiungo, non si può imbrigliare, la si deve lasciare libera di raccontarsi e svilupparsi sino a naturale destinazione.
A questo punto Naughty Dog deve essersi detta: "O facciamo qualcosa che piaccia ma al tempo stesso possa lasciare dell'amaro in bocca, oppure ancora una volta portiamo al massimo il nostro lavoro, regalando ai nostri giocatori e a Chloe quello che meritano".
Per nostra fortuna hanno scelto la seconda.


Così eccoci in India, dove Chloe, affiancata da Nadine Ross, una mercenaria apparsa nel quarto Uncharted, si spinge alla perigliosa ricerca della "Zanna di Ganesh", un antico manufatto. Al loro inseguimento, in diretto contrasto con le due donne, c'è il guerrafondaio Asav, pronto a scatenare una guerra civile in territorio indiano.
Questa la trama in breve. Una storia che si sviluppa, cresce e si evolve.
Si evolve nel tempo di gioco, circa 9 ore totali.
Si evolve nel rapporto tra le due protagoniste, in un rapporto di sempre più complice alleanza.
Due donne forti, indipendenti, che sapranno smussare i loro caratteri e capirsi nei contrasti, in una tridimensionalità di caratteri semplicemente e narrativamente efficaci e credibili.
Si evolve nel gameplay, che si permette, e qui Naughty Dog dimostra la sua professionalità, di introdurre tutta una serie di nuovi elementi allo schema di gioco.
Potremo guidare veicoli, in mappe ancora più grandi che in Uncharted 4. Sono presenti molti più enigmi, sviluppando un vero e proprio gioco nel gioco (e il premio finale vale tutta la fatica). Viene introdotta la nuova e divertente abilità di scassinamento (del resto, Chloe nasce ladra) e la nostra protagonista avrà a disposizione anche un cellulare, grazie al quale scattare foto ricordo del suo viaggio e della sua ricerca con Nadine.
Non hanno riposato sugli allori, alla Naughty Dog.
Tutto ha in sé il germe del duro lavoro, anche nei dettagli più all'apparenza insignificanti.
Prendete lo stile di combattimento, ad esempio.
Laddove Nathan Drake mena con calci e pugni, con un uno stile da strada, Chloe Frazer utilizza invece le arti marziali, con tutto un sistema di difesa, parata e contrattacchi calibrati per una nuova e personale esperienza. Un conferire unicità ad un personaggio che sarà stato secondario, ma che ora è protagonista, meritevole di un trattamento indipendente da quello del titolare della saga.
E in termini di evoluzione, non si può certo dimenticare la grafica.


Fa quasi male alla vista la perfezione dei dettagli, la profondità degli ambienti, sia in esterno che all'interno dei templi e delle grotte in cui si vanno a cacciare le due avventuriere.
Un lavoro portato ad un gradino superiore rispetto al gioco uscito lo scorso anno e che sa sfruttare al massimo, senza minimamente appesantirlo, il sistema grafico della console Sony.
Si rimane affascinati, colpiti e ammirati. La definizione degli stessi personaggi mostra un realismo ancora più accentuato che nei lavori precedenti, conferendo alla bellissima sceneggiatura, ai suoi incalzanti dialoghi, piena potenza espressiva.
Qualcuno, tra i pochi detrattori, potrebbe dire però che il fatto di aver introdotto Chloe come nuova protagonista sia un poco un guanto di sfida alla primigenia ispirazione degli Uncharted, la Lara Croft protagonista di Tomb Raider, una figura femminile avventurosa dal cui Mito ha mosso i primi passi l'esperienza di Nathan Drake.
Ma come ben sa chi ha giocato ai quattro capitoli della saga, Uncharted si distanzia da Tomb Raider e lo stesso fa Chloe. Naughty Dog non ha creato un epigono di Lara, ha messo in luce un personaggio completamente indipendente, sfaccettato nella sua unicità e impossibile da non amare.
Proprio per questo motivo, ci si augura, di fronte al grande Capolavoro messoci di fronte, che questa non sia l'ultima avventura di Chloe e Nadine. La storia di Nathan si è conclusa, e va bene così, ma se possiamo essere sinceri, Chloe merita di tornare ancora e di regalarci una volta di più le grandi emozioni di cui questo L'Eredità Perduta è stato ampiamente capace.
Qualcosa mi dice che Naughty Dog ci sta già pensando, in realtà.
In conclusione il voto non può che essere quello massimo, con tanto di lode.
Un'avventura che vi metterà nuovamente in pace con la vostra sana voglia di giocare, uno di quei prodotti che vanno oltre il semplicistico intrattenimento, da comprare rigorosamente a scatola chiusa e da svelare in tutto il suo fascino, proprio come fosse un tesoro che attende solo di essere scoperto.

UNCHARTED - L'EREDITA' PERDUTA
Esclusiva Sony PS4
Realizzato da Naughty Dog

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