IO LEGGO FORTE - C'è Spazio Per Tutti


Ci sono essenzialmente due categorie di bambini: quelli che dicono di voler andare nello spazio e quelli che mentono, dicendo di non esserne interessati.
Tutti, almeno una volta da ragazzi, abbiamo alzato gli occhi al cielo di notte e ci siamo persi in quell'oscurità immensa, puntinata da stelle, chiedendoci cosa ci fosse oltre quell'orizzonte infinito sopra le nostre teste.
Poi si cresce e quell'incanto sparisce, sostituito da altre faccende ed interessi più "terreni".
Ma in alcuni di noi, complici le Passioni e l'immensità della Fantasia, continuano a sognare e a celebrare quell'immensità come un obiettivo da raggiungere, un giorno, magari lontano.
Se non con una navicella, magari utilizzando quella nobile Arte chiamata Fumetto.
E' quello che fa Leo Ortolani in C'è Spazio Per Tutti, il suo nuovo lavoro, una graphic novel (per dirla come quelli bravi) da poco edita da Panini Comics.

Un progetto che nasce da una collaborazione con ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e ESA (European Space Agency) per raccontare la storia delle esplorazioni spaziali, di quelle tappe che hanno portato, insuccesso dopo tentativo dopo successo, alla nascita della ISS (Stazione Spaziale Internazionale).
Un cammino che ha in sé il sapore della Storia, quella vera, di quelle che ti traghettano verso il Futuro, perché ciò che si scopre oggi ci apre la porta al Domani che verrà.

Vi blocco subito: non è certo un libro didattico, non nel senso pedante del termine quantomeno.
E' una storia con Rat-Man, perciò vi rassicuro: si ride spesso e molto volentieri.
Ma si finisce, inevitabilmente, senza accorgersene, per imparare qualcosa.
Perché Ortolani rivisita quegli eventi salienti con il suo insuperabile umorismo, ce li racconta come fosse una storia comica, ma in realtà, letteralmente ridendo e scherzando, stiamo assistendo ad una lezione.
Sullo Spazio. Sulla Storia. Su noi stessi.

E' un cammino che procede per capitoli, questo.
Non scanditi da un numero, bensì dalla profondità dello spazio profondo.
Ci sono vignette di chiusura, immerse in un totale nero, come se galleggiassero nell'infinito della tavola. Racchiudono in un attimo la potenza iconica del cosmo, facendoci passare immediatamente alla scena successiva, come al cinema, come in un film.
E al cinema e alle suggestioni visive con cui siamo cresciuti, sempre poi sognando col naso all'insù, C'è Spazio per Tutti guarda in molte scene e gag, tra citazioni e rimandi voluti, a quel film o quella serie.
Se Guerre Stellari ha saputo giocare col nostro immaginario è anche per questo, per quella fascinazione data dall'infinito lontano lontano, che Ortolani omaggia in una gag mozzafiato (è il caso di dirlo) alle pagine 198-199, e questo è solo un esempio tra tanti.
Abbiamo capitoli in cui ci vengono descritti gli albori dell'esplorazione spaziale, e di tutte quelle tappe che, dai primi lanci di razzi con a bordo dei moscerini, hanno portato alla collaborazione tra nazioni sulla ISS.
Abbiamo capitoli in cui ci viene raccontata una storia con Rat-Man.
Badate bene, non DI Rat-Man, ma CON Rat-Man.
Perché in questa storia i protagonisti sono due: uno è il mitico topo col muso da scimmia e le orecchie come piatti (cit.), l'altro è Paolo Nespoli, sia come astronauta che come sognatore.
"Astro-Paolo" (qui Rover) si presta con umorismo e il risultato è ovviamente, immancabilmente, comico, tra lui, così austero (ma solo in apparenza) e il Ratto così infantile e sciocco, specchio distorto dei nostri limiti mai così umani e quotidiani.
Un uomo che come tanti ha seguito il cammino di chi l'ha preceduto.
Che ha alzato gli occhi al cielo e ha desiderato andare lassù, e con sacrifici e aspirazione indomita ci è riuscito, con orgoglio.

Una narrazione che prosegue per gradi, alternando Storia e storia.
Alcuni elementi ritornano e si amalgamano tra l'una e l'altra.
Poi, arrivato al finale, capisci che ancora una volta Leo Ortolani si conferma grande narratore, consegnandoci la lezione più bella ed intensa di tutte.
Una lezione in cui ritorna ogni cosa, in cui una morale altamente poetica si prende la sua rivincita sulla solida scienza, perché oltre i progressi della tecnica, non bisogna mai dimenticare l'incanto, anche giocoso e infantile se serve, il fascino che quell'enorme nero sopra le nostre teste esercita su di noi, le nostre fantasie e i nostri sogni più intensi.
La citazione a Galaxy Express 999 di pagina 236 è in questo senso un commovente colpo al cuore.
Ma soprattutto la dimostrazione dell'eccellente lavoro di Ortolani, qui ad uno dei suoi massimi espressivi.
Le già citate tavole piene di un nero totale, infinito, che si uniscono al coro di quelle spettacolari, su due pagine, in cui ci vengono mostrati paesaggi spaziali in cui l'occhio si perde e realizzati con una definizione e attenzione mai così magistrali (esempio pratico: l'enorme bellezza di pag. 80-81).
Una storia in cui necessariamente deve ritornare il nume tutelare dell'autore, quel Jack Kirby che più di ogni altro ha saputo definire la quintessenza dello spazio e della meraviglia sul medium Fumetto.
E no, non mi riferisco solamente alla splendida sequenza di pag.75-78.
A questo proposito è anche bene notare come, sia a livello personale che autoriale, C'è Spazio Per Tutti sia anche la summa della grammatica Ortolaniana, di tutti quegli elementi che lo definiscono come fumettista e come narratore.
Ci ha messo del suo, Leo, come ha sempre fatto del resto, giocando con la memoria e con il sentire più intimo e personale di ognuno di noi.
Perché lo Spazio, con quel suo infinito ed ignoto vuoto, è al tempo stesso pieno di qualcosa a cui tutti dovremmo aspirare, anche solo per sfuggire alle troppe incertezze della vita quotidiana.
Lo Spazio non è solo dei pionieri che l'hanno solcato e lo solcano tutt'ora.
Lo Spazio è qualcosa che ci appartiene, immenso come il nostro animo, se solo sapessimo lasciarlo libero da ogni gravità, per arrivare là dove nessun uomo (o Ratto) è mai giunto prima.


C'E' SPAZIO PER TUTTI
Scritto e disegnato da Leo Ortolani
Edito da Panini Comics


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