RE-VISIONE - The Circle


The Circle, ovvero come iniziare ad avere paura del nostro domani.
Perché questo è un film, a suo modo, terrificante. Non per la resa tecnica, di quello ne parleremo più avanti in questa recensione, bensì per l'argomentazione su cui si basa.
Tratto da Il Cerchio di Dave Eggers, racconta di una giovane che si ritrova a lavorare per una sorta di Google, chiamato qui The Circle, finendo per rimanere coinvolta in un superamento costante della linea di demarcazione tra tecnologia e morale sino a tragiche conseguenze.
Questo il plot in breve.
In realtà ciò che il film racconta è molto di più, è molto più realistico di quanto non vogliamo.
Perché ciò che il film ci mostra è quello che sta avvenendo anche mentre sto scrivendo, mentre voi state leggendo. E' insidioso, strisciante, ipnotico il bisogno di esplorare sempre nuovi arditi confini tecnologici, cercare di trovare una soluzione ad ogni possibile ostacolo alla natura umana.
App, cellulari, social, connessioni e condivisioni.
Un gorgo da cui lentamente veniamo inghiottiti e dal quale forse non riusciremo più a scappare.
Il fattore terrificante è proprio che questo avvenga, senza che non ce ne rendiamo effettivamente conto, non subito almeno.
Proprio come per Mae Holland, il personaggio di Emma Watson nel film.
Dapprima felice per l'opportunità di lavoro che la sua migliore amica Annie (la Karen Gillan di Doctor Who) le ha trovato a The Circle, durante le prime battute si ritrova a guardare quasi sardonica tutto quel parlare in gruppo, quello scandire slogan in coro, quell'essere così connessi col mondo virtuale da sembrare lobotomizzati.
Quante volte ci capita di pensarci superiori vedendo qualcuno di nostra conoscenza rimanere intrappolato tra Facebook, Instagram, Twitter? Appunto.
Raccontiamo a noi stessi che noi non siamo così, che sì, stiamo sui social, che siamo connessi ma non ne siamo schiavi, anzi.
Qui interviene Bailey, il personaggio di un magnetico Tom Hanks, un incrocio tra Steve Jobs e Elon Musk, portato in scena dall'attore con la sua solita bravura.
Una di quelle figure che, a guardare dall'esterno, rimanendo in bilico su una corda sospesa, sembrano come i capi di una setta, quelle figure inquietanti capaci di trascinare folle di deboli.
Ma qui stiamo parlando di informatici, laureati, le nuove generazioni, dei cosiddetti geek.
Quindi come è possibile che seguano questi personaggi, seppur così affabili e sornioni?
Semplice, perché il loro essere visionari coincide con una idealistica versione migliorata di noi stessi.
Ci sono dei dialoghi, nel film, che presi singolarmente, fanno accapponare la pelle.
Di come, servendosi della tecnologia, si vadano a superare confini etici, di umana decenza ad un ritmo sempre più incalzante, illudendoci che quello che ci viene mostrato sia un bene.
Un bene, ma per chi?


Un bene che, quando portato all'estremo, ci mostra le sue infide debolezze, ci mostra la febbre che intercorre tra gli utenti di un social network qualsiasi, quel bisogno di esserci, sempre e comunque, dimenticandoci del nostro posto fisico nel mondo, persino di chi abbiamo sempre avuto accanto.
Vi cito un esempio, legato a qualcosa che v'invito a fare durante la visione.
Ad un certo punto, Mae, su richiesta di Bailey e del suo socio, decide di accettare la "Trasparenza", ovvero di rendere la sua vita accessibile a chiunque 24 ore su 24 (tranne pause bagno di tre minuti).
Il regista decide di mostrarci in parallelo sullo schermo sia le azioni di Mae sia i vari commenti sui social che vengono postati in tempo reale.
Il mio invito è di mettere pausa in quelle inquadrature e di leggerli tutti, uno per uno.
Avrete modo di riconoscere quella vacuità presente in un qualsiasi social, dai commenti sagaci a quelli più inutili, semplice celebrazione della propria persona, personale richiesta di considerazione nel mare magnum dei social media.
E' tutto questo a rendere The Circle un film realistico, una visione di un futuro davvero dannatamente prossimo. E il rendere il tutto con un'atmosfera da thriller giova non poco a questo aspetto.
La musica, il ritmo della narrazione seguono uno schema che finisce per avvincere, al punto da perdonarne i vari difetti nascosti.
Non tutto funziona, infatti, nel film. Perché se alcune cose sono ben evidenziate, ben costruiscono la personalità di Mae (in primis il rapporto coi suoi genitori - impeccabili nel ruolo, Gleen Headley e Bill Paxton, entrambi scomparsi quest'anno), altre sembrano gettate lì a caso, come a voler ostinatamente fare colore, caricare quell'atmosfera thriller di cui sopra.
Come per il personaggio del misterioso Kal, interpretato dal John Boyega di Star Wars.
Personaggio che parrebbe all'inizio in grado di muovere chissà che fili, ma finisce poi per essere solo un bel cartonato sullo sfondo di alcune scene corali.


Perché per quanto ben costruito nella prima parte, una volta raggiunto il climax fatale, il film perde davvero tutto il suo nerbo, tutta la costruzione drammatica va letteralmente a farsi benedire.
Ancora adesso, a mente fredda, non capisco la mancanza di coraggio del regista e sceneggiatore James Ponsoldt. Tutto procede lungo un binario, teso e avvincente, seppur come detto con dei piccoli, ma sormontabili difetti, e poi quel tutto si conclude con un finale affettato e  consolatorio, che stona talmente tanto, da lasciare semplicemente interdetti.
Una storia che spreca totalmente il suo prezioso potenziale, sia in termini di storia, concetti e attori, un torto autoinflitto che non passa inosservato allo spettatore.
Un film che poteva e doveva diventare cult, ma che così rischia solo il dimenticatoio.
Rimane, per chi sa guardare, quella complessa morale di cui ho cercato all'inizio di dare corpo.
Rimane un brivido momentaneo che assale quando, finito il film, ci ritroviamo meccanicamente a dare un'occhiata al telefono per controllare eventuali notifiche.
Ma proprio con la stessa mancanza di convinzione del film, anche quel brivido finisce per perdersi subito dopo, sparisce con una scrollata di spalle, non abbastanza sinuoso da rimanere impresso.


THE CIRCLE
scritto e diretto da James Ponsoldt
con Emma Watson, Tom Hanks, John Boyega, Karen Gillan e Bill Paxton

Disponibile a noleggio e in digital video e in vendita dal 19 settembre 2017

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