ANCORA UNO POI BASTA - Star Trek Discovery (Recensione No Spoiler degli Episodi 1-2)


Star Trek: primo episodio della serie originale andato in onda esattamente l'8 settembre del 1966.
Star Trek Discovery: i primi due episodi della sesta incarnazione TV del franchise disponibili in contemporanea in tutto il mondo, grazie alla piattaforma Netflix.
In mezzo, altri quattro serial, una versione animata e tredici film per il cinema.
Perché questa introduzione?
Per rendere chiaro come il compito di Star Trek Discovery non fosse dei più facili.
Riuscire, dopo 51 anni, ancora una volta, a portare il pubblico "là dove nessun uomo era mai giunto prima", cercando sopratutto di trovare un appiglio nell'audience odierna, quella non cresciuta con le varie serie e con l'animo del "Trekkie", ossia il fan duro e puro.
Eppure, eccoci qui, a dire con convinzione, dopo la visione a caldo dei primi due episodi, che la missione pare essere compiuta.
E' un lavoro di cesello, "Discovery".
Perché, a livello di impatto visivo, sceglie di collegarsi idealmente alla nuova versione, quella portata al cinema da J.J. Abrams, come regista e produttore.
Un modo per creare una apparente linea di continuità con la rilettura moderna di Star Trek, la fotografia ripete quel cupo gioco di luci e il fatto che questa nuova storia prende luogo dieci anni prima dell'Enteprise aiuta ad avvicinarsi con sicurezza all'assaggio.
Un assaggio che colpisce e conquista sin da subito.
Perché la sceneggiatura sceglie invece di puntare verso l'anima primigenia della serie, quella profondità che i fan della prima ora criticavano come assente nei nuovi film, puntati principalmente su azione e spettacolarità.
Una profondità che utilizza la fantascienza come viatico per parlare di altro, di temi profondi, di domande importanti, senza snaturare minimamente l'approccio all'avventura e all'esplorazione.
I dialoghi sono davvero scritti con sicurezza e grazia.
Asciutti, senza perdersi in fronzoli, permettono allo spettatore navigato di ritrovarsi subito a casa, ma al tempo stesso pienamente comprensibili anche dallo spettatore alla prima esperienza con Star Trek, scevro di tecnicismi o paroloni di sorta.
Punta dritta all'obiettivo e le tematiche poste in essere sono assolutamente universali.


Ciò che muove i Klingon in queste prime due puntate, che li guida verso questa (sempre, anche nello spazio) insensata guerra, non è pura sete di conquista, bensì la propria dichiarazione di indipendenza come razza, come popolo con una storia e una cultura. A guidarli un condottiero che cerca di unire le casate di questa genia guerriera sotto un unico vessillo, chiedendo con forza che venga ammessa la falsità che si cela sotto le tanto abusate parole di pace che la Confederazione pronuncia come dogma.
Un discorso che per quanto vogliamo idealmente riconoscere come estremo, in realtà porta con sé una irrazionale complicità che ci fa vedere i Klingon sotto una luce più sfaccettata, meno netta.
La serie però non punta solamente sulla sceneggiatura e sulla fotografia.
La mano della CBS come produttrice (Netflix di fatto è principalmente il distributore internazionale) si vede tutta, lo sforzo in termini di effetti speciali è notevole, affascinante e degno di una pellicola per il grande schermo.
Come ho detto, una vera opera di cesello, che trova la sua definitiva conferma nel cast.
Ad emergere, con forza e assoluta convinzione, è la protagonista, la Michael Burnham di Sonequa Martin-Green. Senza nulla togliere ad una eccezionale Michelle Yeoh o a quel gran caratterista di Doug Jones (sempre a suo agio quando si tratta d'impersonare delle creature aliene), ma la vera e sostanziale colonna della serie, sin da subito, è lei.


Assume chiari e ben definiti connotati di protagonista e, almeno nelle intenzioni dei creatori della serie Alex Kurtzman e Bryan Fuller, di beniamina del pubblico.
La recitazione dell'attrice è mirabile, in costante bilico tra dovere e dolore personale, tra fedeltà e giudizio, ponendo le basi per una caratterizzazione in costante sviluppo.
La vera carte vincente di una serie con delle ottime basi.
 Insomma, che siate "Trekkers" della prima ora oppure semplicemente dei curiosi, che si sono avvicinati alla saga per i tre film con Chris Pine e Zachary Quinto, un appuntamento da non mancare con la bella fantascienza in TV, destinato, mi sento di fare questa facile previsione, ad essere un assoluto Cult in divenire.

STAR TREK DISCOVERY 
Disponibile dal 25 settembre, a cadenza settimanale, su Netflix
Creato da Alex Kurtzman e Bryan Fuller
Con: Sonequa Martin-Green, Michelle Yeoh e Doug Jones.

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