ANCORA UNO POI BASTA - Marvel's Inhumans (Recensione No Spoiler degli episodi 1-2)



Generare attesa, invogliare il pubblico, centellinare i giorni che mancano al debutto di un qualcosa che si spera e crede saprà e dovrà conquistare il pubblico.
A meno che non siate vissuti in una grotta negli ultimi cinque anni, ormai avrete capito che la moda del momento, quella più importante nel saper intercettare il gusto del pubblico odierno, fa leva sui fumetti di supereroi e su tutto un universo che si portano appresso.
Cinema e televisione stanno attingendo sino all'ultima stilla da questo immenso potenziale, con investimenti di questo o quel produttore, di questa o quella casa cinematografica o televisiva, su progetti ricchi di effetti speciali, alla continua rincorsa della fascinazione nerd di vedere personaggi di carta prendere vita sullo schermo.
Arriviamo così a Marvel's Inhumans, la serie televisiva prodotta da ABC (già responsabile di "Agents of S.H.I.E.L.D" e coproduttrice per i serial Marvel/Netflix) e IMAX Corporation, la responsabile delle sale omonime, quelle con i sistemi di proiezione ad altissima definizione e grandezza dello schermo.
Proprio per questo, sin da subito, la serie degli Inumani è stata presentata come "la prima serie televisiva realizzata per la tecnologia IMAX", con tanto di primi due episodi, il pilota, proiettati nelle sale IMAX per due settimane prima del debutto ufficiale.
Insomma, una presentazione in grande stile per questi eroi di casa Marvel.
Già, ma chi sono questi Inumani?
In breve, posso dirvi che sono un gruppo di personaggi della Casa delle Idee, creati nel 1965 da Stan Lee e Jack Kirby e apparsi per la prima volta in Fantastic Four n.45.
Sono una nuova specie di super esseri, geneticamente superiori agli esseri umani, creati tramite esperimenti della razza aliena Kree per essere poi utilizzati come armi.
Si sono costruiti una loro società, parallela a quella degli esseri umani, rimanendo nascosti alla vista per millenni, prima sull'Himalaya poi sulla Luna, nella loro città ancestrale Attilan.
La loro storia editoriale è costellata di alti e bassi, sino a che Paul Jenkins e Jae Lee dedicano loro una miniserie nel 1998, premiata dalla critica e dal pubblico, che lentamente li ha riportati in auge, sino ad oggi, con una loro testata autonoma in pubblicazione, che li vede, editorialmente parlando, come antagonisti dei più storici X-Men.
Queste le basi da cui partire per capire cosa abbia convinto la ABC e la Marvel a dare il via al progetto di questa attesa serie TV.

Abbiamo dei personaggi dotati di poteri, che vivono in una città invisibile sulla Luna, il marchio Marvel a garanzia: cosa potrebbe andare storto?
Risposta: tutto.
Perché tanta attesa non è assolutamente valsa in diretta proporzione al materiale presentato.
Marvel's Inhumans è una serie tv in tutto e per tutto, e neanche di quelle produzioni in grande stile, degne di avere una loro importanza capitale.
Gli effetti speciali sono davvero pochi e poveri, in questo senso è quasi imbarazzante vedere come quello che doveva essere l'elemento più spettacolare, i capelli viventi di Medusa, siano talmente posticci e mal realizzati da generare solo risatine di compassione e mal riescono a trasmettere la sensazione che quella sulla testa di una sempre splendida Serinda Swan non sia altro che una parrucca mal fatta.
La messa in scena è davvero poca cosa, stanzoni tutti uguali, dall'arredamento minimale e squadrato, che comunicano solo freddezza e ieraticità.
Il mondo degli Inumani ci viene presentato con pochi, mal diretti, sprazzi e non ci viene dato alcunché per cogliere da subito l'essenza di questi personaggi e del loro piccolo mondo.
La trama poi non aiuta di certo; praticamente, quello che succede in questi due primi episodi (in sostanza un pilota unico di 80 minuti) è talmente banale da non generare la benché minima attrattiva o attenzione. Ve la riassumo all'osso, sperando di non fare troppo torto allo showrunner Scott Buck e allo scarso impegno profuso nello scriverla.
Ci sono Freccia Nera e Medusa, regnanti di Attilan.
Lui non parla, per via del fatto che la sua voce ha un potere incontrollabile, capace di distruzione anche con un solo sussurro. E' un sovrano amato e rispettato, nonostante questo "handicap".
Ma non da tutti. Difatti suo fratello Maximus, come nei fumetti, cerca di insidiarne il trono, viscido e rancoroso, per via del fatto di non avere dei poteri ma di essere semplicemente umano (qui potrei aggiungere qualcosa riguardo al personaggio, ma forse peccherei di spoiler).
Egli è innamorato di Medusa e la vorrebbe al suo fianco (decisamente, un twist sorprendente) e cerca in tutti i modi di convincere la casa reale a trasferirsi sulla Terra, dove sarebbero finalmente grandi e temuti e rispettati, degni di vivere quella vita loro sinora preclusa.
A nulla vale anche cercare di fomentare il popolo e il malcontento tra chi non ha poteri come lui.
Di punto in bianco, però, scopriamo che Maximus ha in realtà da tempo orchestrato un colpo di stato, messo in atto da un cambio d'inquadratura all'altro.
A rendere ancora peggiore la banalità teatrale del tutto, l'interprete scelto per Maximus, quell'Iwan Rheon che chi segue Il Trono di Spade ben conosce nei panni del folle Ramsay Bolton.
Scelto appositamente per il ruolo del villain, non appena lo vedi apparire in scena, sai già che qualche nefandezza è dietro l'angolo.
Quindi, ovviamente, seppur in soli termini inconsci, stupore pari a zero.
Non aiuta poi, in quella che dovrebbe essere la graduale empatia da costruire con lo spettatore, la fissità facciale dell'interprete di Freccia Nera, l'Anson Mount protagonista per cinque stagioni di quel gioiello, che v'invito a recuperare, che è "Hell On Wheels".
Non ha espressione il suo Freccia Nera, in un ruolo che gioca tutto sulla mimica e sulle emozioni, devo dire che è una scelta di casting e attoriale che mette più di un dubbio.
Come già detto, la messa in scena è davvero povera, non presenta idee e lo sforzo produttivo è davvero misero: basti, per capire, la scena della deposizione della regina Medusa.
Vi chiederete, per tutta la sequenza, se è una sorta di scherzo di cattivo gusto o se davvero hanno voluto risolvere così un momento, sulla carta, di drammatica importanza.

Insomma, un completo disastro, questa premiere di Inhumans.
Una serie che ci è stata venduta con un potenziale immenso, proiettata nei cinema IMAX in pompa magna e poi, nonostante tutto lo sforzo per costruire questa vana attesa, ci viene messo di fronte uno spettacolo da serie tv pomeridiana per ragazzi.
Al termine di questo pilota, la voglia di sapere come prosegue la storia è davvero rasoterra, come le braccia degli spettatori delusi.
Solo una cosa si salva, per istintiva simpatia: il simpatico cagnolone Lockjaw, che nonostante tutto, dimostra di aver ricevuto, da produzione e tecnici, quel minimo di attenzione necessaria per risaltare di quel tanto sul resto.
Ma è davvero poco, quasi nulla. La critica internazionale è stata inclemente, non a torto, dato che come avete letto mi accodo anche io ai commenti negativi.
Addirittura potrebbe essere una serie destinata alla chiusura prima ancora di vedere il finale di stagione. Insomma, mi ripeto, un completo disastro.
"Forse migliora più avanti", potreste rispondermi voi.
Io, da Nerdastro, me lo auguro, ma con queste basi, la vedo davvero difficile riuscire a far evitare l'iceberg a questo Titanic delle serie tv Marvel.

MARVEL'S INHUMANS
In prima visione su Fox (canale 112 di Sky) dal 11 ottobre 2017.
con Anson Mount, Iwan Rheon e Serinda Swan.

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