RE-VISIONE - Bright (Netflix Original Movie)


Urban Fantasy, ovvero quando il racconto fantasy si svolge in ambientazioni contemporanee, reali.
Bright è un film di Urban Fantasy, che più Urban non si può.
Qui iniziano e finiscono i pregi di questo film.

Ma andiamo con il dovuto ordine, per quelli che si fossero messi solo ora all'ascolto e non sapessero che quello di cui vi sto parlando in questa recensione è il primo, vero, Netflix Original Movie a poter essere definito "Blockbuster", con il suo budget da 90 milioni di dollari, solo che, anziché andare in sala, passa direttamente sulla piattaforma digitale.
Diretto da David Ayer e scritto da Max Landis, lo sceneggiatore di American Ultra e della serie Dirk Gently, il film vorrebbe essere nelle intenzioni una commistione di generi, un nuovo capitolo nel mare magnum delle saghe fantastiche che da anni ci vengono regalate a profusione.
L'idea di Netflix, già attiva da tempo, è quella di fornire al suo pubblico materiale sempre più originale, proprio e con ambizioni sempre più alte.
Lo si è visto con le serie TV, lo si sta sperimentando con i film, e Bright è in questo senso un vero apripista per iniziare a creare delle fondamenta su un business in espansione ogni giorno di più.

Dalla premessa e sulla carta, il film è assolutamente vincente, non posso né voglio negarlo.
Il film è ambientato ai giorni nostri, a cambiare di quel tanto è l'universo descritto.
Perché se fondamentalmente è tutto come lo conosciamo, la differenza sta nel fatto che, da sempre, su questa Terra esistono orchi, fatine, elfi, tutti i personaggi tipici di un fantasy insomma, oltre ai "normali" esseri umani.
Ma anziché, quindi, vedere torrioni di fortezze medievali monumentali, ci sono grattacieli che svettano alti nei cieli, quartieri di degrado sociale e razziale ancora più netti rispetto al nostro presente e una divisione dei ruoli che strizza volutamente l'occhio a tante storie che ben conosciamo.
Gli orchi sono lenti e zotici, con tutta una serie di stereotipati cliché che a questo vengono ascritti nel film, gli elfi sono nobili, ricchi e dominano i mercati e i governi.
Nel mezzo, noi semplici umani, numerosi ma con quella nostra costante mancanza di alcuna vera straordinarietà.
I protagonisti del film sono Will Smith, che ritrova il regista David Ayer dopo il zoppicante (ad esser gentili) Suicide Squad e un irriconoscibile Joel Edgerton sotto il trucco da orco, nei panni di due poliziotti, una strana coppia di sbirri che più strana non si può.
I due si vedono di malanimo, c'è un muro tra loro, che vi verrà esplicato nella prima mezz'ora abbondante di pellicola.
Che è anche la parte con maggior potenziale narrativo e sperimentale.


Dopo inizia la storia vera e propria e tutto va inesorabilmente, senza possibilità di ritorno, in una deriva da film di serie B, con una trama scontata, che indugia sin troppo sul poliziottesco più banale, con questa strana coppia di cui sopra, che fa quello che fa ogni coppia di poliziotti in un qualsiasi film poliziesco.
Smith ed Edgerton trovano, durante la risposta ad una chiamata, una giovane elfa con una bacchetta magica in mezzo a quello che parrebbe un massacro. Bacchetta che potrebbe permettere a chiunque di ottenere ciò che desidera, ma che non tutti possono realmente utilizzare, pena la morte immediata. Solo i Bright, ovvero chi ha il potere innato di controllare il potere della bacchetta, può tenerla in mano senza perire nel farlo.
I due, a questo punto, si ritrovano nel fuoco incrociato di poliziotti corrotti, agenti federali magici, gang di quartiere e degli elfi killer ex compagni della ragazza, tutti desiderosi d'impossessarsi del magico manufatto.
Si scatena così una colossale caccia all'uomo, che fortificherà il rapporto tra i due colleghi, sino al climax finale in cui molti nodi verranno al pettine, o almeno questa era l'idea sulla carta.
David Ayer, in fondo, fa quello che sa fare meglio, imbastire un racconto di poliziotti e, come detto, finché il film non inizia la sua corsa narrativa, ma si limita alle premesse, Bright appare come un solido poliziesco con commisti elementi tipici di un fantasy.
Insomma, un film di David Ayer, come lo sono stati Harsh Times e End of Watch, ma con orchi ed elfi. Fin qui il lato positivo.
Poi ci si perde in un vuoto ripetersi di canoniche sparatorie, di sequenze action tutte uguali e di dialoghi stereotipati, dove l'elemento fantasy trascende, diviene mera scusa per mascherare schemi di racconto di genere già assimilati da tempo dallo spettatore, senza più quel coraggio che ben faceva sperare nelle prime battute della pellicola.
Spettatore che segue lo svolgimento in maniera blanda, senza reale entusiasmo, finendo per chiedersi quale fosse lo scopo di una storia che, sul finale, si concede persino di allungarsi ulteriormente oltre il consentito.


Quello che ne vien fuori è un film di serie B, come detto, che al cinema avrebbe deluso molti, e che invece, visto sul piccolo schermo, con la totale libertà che la visione casalinga permette, si arrischia nella possibilità di sparare nel mucchio e trovare anche qualche estimatore particolarmente distratto.
Lo spreco di attori (Noomi Rapace in testa) e di possibilità è alto, la sensazione che si poteva pretendere molto di più è quasi palpabile.
L'idea di un sequel già in cantiere (la notizia è stata data da Netflix prima della effettiva messa online del titolo) addolcisce in parte la pillola, facendoci sforzare oltre il dovuto nel vedere questo come un prologo per qualcosa che successivamente ci renderà giustizia come spettatori.
Per il momento, visto al netto di tante considerazioni, il film, nonostante il budget importante, non ha realmente nulla che lo differenzi dal resto dei Netflix Original Movies, ben più modesti come investimento ma dagli identici risultati artistici.
Un vero peccato, potreste dire, scuotendo mestamente la testa.
La scuoto anche io, ritorno alla selezione dei titoli e consulto la mia lista, alla ricerca di altro.
Sono i primi passi di una corsa in cui Netflix parte col piede giusto, ma è ancora incerta sulle gambe.
Di sicuro, però, appare chiaro un concetto, e ci penso prima di riprendere con la visione quel telefilm che avevo lasciato in sospeso: nel bene o nel male, Bright apre davvero le porte verso quella che in futuro potrebbe essere una fruizione diversa del mezzo Cinema, qualcosa che ancora non ci appare chiara nelle sue infinite potenzialità e differenze.
Ci penso per un attimo. Poi premo Play e lascio che la siglettina di Netflix faccia il resto.
Voto 7-

BRIGHT: un film Originale Netflix, disponibile dal 22 dicembre
Diretto da: David Ayer
Con: Will Smith, Joel Edgerton, Noomi Rapace.


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