PAST LIVES

 


"Amor, ch'a nullo amato..."

Che meraviglia, PAST LIVES, il bel film di Celine Song finalmente giunto nelle nostre sale, portato dall'ondata di risacca di nomination e plauso di critica di questi mesi, anzi dell'ultimo anno, se risaliamo sino al suo debutto al Sundance.

Protagonisti, Greta Lee, dagli sguardi che parlano più di mille dialoghi e copioni, e Teo Yoo, forte soprattutto nei dolenti silenzi, per tradurre sullo schermo una storia che parla, con schietta onestà, dell'Amarsi, del Tempo e delle Vite che scegliamo di vivere, mossi dal Destino e il suo imperscrutabile sentire.

Nora e Hae si conoscono sin da bambini, quando a 12 anni sentono un sentimento crescere l'una per l'altro: vogliamo chiamarla "Prima Cotta"? E sia, diamole questa definizione riduttiva.


Lei, di lì a poco, partirà per Toronto con i suoi genitori, per non tornare mai più a Seoul, così i due si perdono di vista per circa dodici anni. Vuoi il potere dei social, riallacciano i contatti, da un capo all'altro del globo, iniziando una nuova relazione a distanza. Sono oggi due adulti, hanno obiettivi nuovi, tanto è accaduto loro in quel tempo trascorso, eppure riecco fare di nuovo capolino quella complicità, quel sentimento sopito e puro scaturito da ragazzini.

Troncheranno i rapporti per altri dodici anni, e ritroveremo Nora oggi sposata con Arthur (John Magaro), mentre Hae è al momento in pieno stallo con la sua attuale relazione. Quest'ultimo decide di far visita alla donna mai dimenticata a New York, e durante quella breve visita...

Il resto naturalmente non si racconta, e chissà magari c'è tra voi chi potrebbe anche intuire come finisce il film, indovinando o forse sbagliando clamorosamente, ma d'altronde quante di queste storie di genere ci ha propinato Hollywood nel corso degli anni?

Quante Rom-Com sul "Vero Amore" ci sono state raccontate, su amanti predestinati a stare insieme, contro tutto e tutti, e che alla fine scappano insieme sul calesse al calar del sole?

Del resto, la sinossi è quella, come potersi sbagliare?


Ed è qui, proprio qui, direbbe il grande Bardo, che sta l'intoppo, quella nota alta che permette anche ad un cinico Scrooge come me di cogliere una bellezza non banale nella storia di Nora e Hae.

Non ricerca sensazionalismi, Celine Song, la sua sceneggiatura è asciutta, chiara eppure capace di enigmi del cuore difficili da descrivere con efficacia, a meno che tu non abbia tra le mani due attori splendidi come Lee e Yoo. Ti perdi nel modo in cui si guardano, in cui si piegano l'una verso l'altro, di come non esista distanza che possa lenire quel magnetismo.

(Spezzo anche una lancia per Magaro, a lui un compito non facile, quello di incarnare un ruolo che, spesso, ci verrebbe da etichettare come "antipatico", ed invece, anche in questo senso, interpretato senza scadere nel banale o nel superficiale d'ordinanza)

Ma la Vita, lei unica e sola insondabile bastarda, non va mai secondo copione, non fornisce mai le risposte con un pratico manuale. Ci devi sbattere la testa, contro quel muro di pietra, accettare che non tutto è perfetto, e che il Passato forse potrebbe rimanere tale, e non diventare Futuro, almeno non in questo piano dell'esistenza. Ma nel prossimo, o in quello prima? Chissà.

Le Vite Passate, quelle che il fiume ha portato via, quelle che non abbiamo vissuto e che comunque sentiamo fanno parte di noi, dei nostri dubbi, delle domande che non smettiamo di porci, e che iniziano tutte con quel dannatissimo "E se...?".

Non ricerca neanche la commozione in senso stretto, "Past Lives", e anche di questo lo ringrazio, perché senza costringerti a consumare pacchi di fazzoletti, sa lasciarti dentro un piccolo seme che cresce anche dopo i titoli di coda, ti spinge a continuare a pensarci nei giorni seguenti, a guardare con quanta celata poesia ti abbia condotto per mano, lungo sentieri e biforcazioni che tutti abbiamo affrontato, facendoti invidiare chi se ne è sempre tenuto lontano (o così dice), e chi invece li ha imboccati con spericolata audacia.


Un piccolo gioiello, si potrebbe chiosare con quella ormai vuota eco da web, eppure è proprio questo, perché è prezioso, in un mare di opere tutte simili tra loro, trovare chi ti dimostra che c'è sempre un modo altro di raccontarti una storia intensa con un canovaccio che pensavi ormai svilito.

Perché l'Amore, nella sua essenza più vera e non artefatta, è forse la cosa più sfuggente ed intraducibile di tutte, e proprio per questo "Past Lives" si rivela una delle ideali e migliori "Stele di Rosetta" che il Cinema abbia saputo regalarci negli ultimi anni.

Un film che è ora nelle sale, quelle stesse di cui ci si lamenta sempre che vengono riempite solo da film di supertizi (e di cui comunque pare non si debba mai smettere di parlare).

Ecco, invece Nora e Hae sono normalissimi, sono i due seduti nelle poltroncine due file davanti alla nostra, quelli che ci chiediamo chi possano essere, due amici, due amanti, due al primo appuntamento, semplicemente due persone come tante.

E questo, proprio questo è il loro potere più grande, quello che ti coinvolge sino ai titoli di coda!



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