#ReceVeloce - The Best Of (30/01/18 - 28/02/2018)



Rieccoci con un nuovo appuntamento con il meglio di #ReceVeloce, ovvero la rubrica aperiodica che trovate sui profili social de Il Nerdastro (link in fondo all'articolo), nel quale mi diverto a consigliare e disquisire di questo e di quello, dai fumetti, ai film, alle serie TV.
Pausa lunghissima stavolta, praticamente un mese.
Questo significa un "Best Of" più denso di contenuti, ma anche aperto a qualcosa di nuovo, come ad esempio le recensioni direttamente dall'America dei primi numeri del ritorno del brand Kick-Ass".
Ma bando alle ciance e fuoco alle polveri, si va a cominciare!!


X-FILES - STAGIONE 11 (EPISODI 5-6)

S11E05
E' abbastanza complicato dedicare una #ReceVeloce alla 11x05 di "X-Files".
Perché, nel farlo, quasi certamente peccherei di spoiler, e in questo caso sarebbe davvero un grosso torto.
Come previsto, siamo arrivati a metà di questa undicesima corsa e quindi ad uno spartiacque nella sottotrama principale, con uno snodo molto importante per i due agenti FBI.
Ho scelto quest'immagine non a caso, dato che il punto forte dell'episodio sta tutto qui, nel dolore di una donna, di una protagonista che ad un certo punto ha dovuto compiere una scelta difficile, forse impossibile da sopportare del tutto, non senza sentirne le conseguenze.
Al termine della puntata, intensa e coinvolgente, un pensiero mi ha attraversato la mente, e spero vivamente di sbagliarmi.
Al finale di stagione verseremo molte lacrime.
Ma, ripeto, spero di sbagliarmi.

S11E06
Dopo la parentesi carica di risvolti della precedente puntata, si ritorna su binari più usuali, con un episodio qualitativamente non eccelso, ma godibile. Sinora il più debole tra quelli trasmessi.
Alcune cose però balzano all'attenzione ed è bene evidenziarle:
- Il rapporto tra i nostri eroi e Skinner qui subisce un interessante test che sicuramente avrà ripercussioni sugli eventi futuri, anche alla luce di quello che noi spettatori già sappiamo.
- Interessante la parentesi sul passato in Vietnam di Skinner, anche se poi la risoluzione del mistero è sin troppo tirata via e lasciata andare ad un finale complottista che farà la felicità degli amanti delle teorie sulle scie chimiche.
- Impossibile non dedicare una nota alla guest star dell'episodio, Haley Joel Osment. Nome che sicuramente farà scattare il vostro Senso Senso. (Sì, è proprio lui, il bambino "che vede la gente morta").
X-Files - Stagione 11. Creato da Chris Carter, con David Duchovny e Gillian Anderson.
Distribuito su Fox Italia, canale Sky 112

SECRET EMPIRE #5/#6

n° 5
Arrivati al giro di boa, dopo la scazzottata del numero 4 (che si fregiava delle matite di Leinil Yu, solo motivo per apprezzare un albo altamente dimenticabile. Ma del resto, bisogna anche accontentare gli amanti delle botte da eroi), ecco che "Secret Empire" inizia a mostrare le sue carte, coinvolgendo il lettore, in modi e sottotesti sempre più coinvolgenti.
Torna Sorrentino e il suo tratto, sull'impatto drammatico del tutto, si fa sentire eccome.
Vedere la sequenza con un furioso Ercole oppure il soliloquio di Thor, che ovviamente si lega al dialogo di poco precedente tra Cap e Bestia, riguardante un certo Martello.
(Capite adesso quando a suo tempo sottolineavo l'importanza dell'albo omaggio del Panini Free Comic Book Day?)
Ma, a parte l'ovvio incalzare delle ultime pagine, con alcuni colpi di scena a raffica, tra realtà e dimensione onirica (la quale continua a fornire a Spencer occasioni per fuggire nel facile lirismo, ben distante da ciò che davvero sa regalare ai lettori, ovvero dialoghi corposi, intensi e reali, appunto), il vero punto di forza sottopelle della saga rimane lei: la Vedova Nera.
Il suo piano per colpire Cap procede, tra tradimenti e doppiogiochismi vari, spedito, ferale e senza esclusione di colpi.
Ecco, se c'è una scena che salvo in extrema ratio del quarto capitolo è proprio quella riguardante l'interrogatorio dell'Agente Hydra compiuto dalla Stanza Rossa.
Perché la Vedova, più di ogni altro eroe, incarna alla perfezione ciò che questa saga vuole esprimere: il dualismo tra ciò che è giusto e ciò che crediamo esserlo, tra ciò che crediamo sia necessario per il bene comune e ciò che invece realmente è doveroso fare, sopratutto per la nostra anima.
Se Cap si concede un dubbio, fomentato dal suo volere il meglio per la Nazione, ciò che muove Natasha è costantemente in un limite tra coscienza e ragione, etica e omicidio, dove a separare il sentimento di tradimento che prova da ciò che pensa sia corretto fare, per tutti, è terribilmente sottile, forse troppo.

n°6
C'è un motivo per cui ho particolarmente apprezzato questa sesta parte di "Secret Empire", ed è il tentativo ben pensato di Nick Spencer di dare una parvenza di senso a quel pastrocchio che è stata la seconda Civil War.
Spencer si ricollega in parte a quegli eventi, costruendo la parte fondante dell'albo sulla classica dicotomia Cap/Tony, tra legge e morale, solo chestavolta, a differenza della saga tirata fuori da un mai così poco ispirato Bendis, i significati ci sono, eccome, facendo il paio con quanto all'epoca fece Millar durante la prima Guerra Civile.
La dimensione politica assume spessore e finalmente lo scontro arriva ad un punto di rottura, dove la Vedova decide che è ora di portare il proprio piano alla fase finale.
Per non parlare del Deus Ex Machina preferito della Marvel, quel Hulk che in più di una occasione ha saputo dare alla Casa delle Idee spunti per buone storie, così come stavolta.
"Secret Empire" merita un'attenzione maggiore di quanto certa critica e il pubblico gli hanno ascritto e questo numero è un pezzo fondamentale del puzzle, da non sottovalutare.

Secret Empire, Evento Marvel sceneggiato da Nick Spencer, per i disegni di Andrea Sorrentino e Leinil Yu. Edito in Italia da Panini Comics


ZAGOR #631 
(IL RITORNO DI BLONDIE)
Dietro la bella copertina di Alessandro Piccinelli, troviamo una storia altrettanto bella da leggere.
Zamberletti imbastisce delle cariche e, per il momento, solide fondamenta per una storia che riporta in scena il personaggio Blondie, di culto per molti zagoriani della prima ora.
Una Blondie feroce, determinata e che non si lascia di certo mettere i piedi in testa facilmente, capace di tenere testa e farsi rispettare.
Certo, il vero asso nella manica dell'albo sono le matite di Mauro Laurenti, sempre a suo agio con lo Spirito con la Scure, ma ancora di più nel tratteggiare sensuali figure femminili, e la "sua" Blondie lo è sicuramente.
Dietro questo "Ritorno di Blondie" c'è un mistero che deve essere dipanato, e molto deve essere raccontato quando lei e Zagor si reincontreranno, speriamo solo che queste buone premesse non vengano poi vanificate per troppa carne al fuoco mal cotta.
Per saperlo, non resta che attendere il mese prossimo con la seconda parte della storia.
Il Ritorno di Blondie. Scritto da Antonio Zamberletti e disegnato da Mauro Laurenti. Edito da Sergio Bonelli Editore



THE CLOVERFIELD PARADOX
Quella di "Cloverfield" è una "strana" saga.
Dico "strana" tra virgolette, non tanto per l'argomento trattato, ma per come lo tratta.
Tecnicamente, stiamo parlando di una serie su dei mostri giganti che improvvisamente appaiono e distruggono senza pietà.
Il primo capitolo, "Cloverfield", lanciò nell'Olimpo dei registi Matt Reeves e praticamente era un monster movie girato con la tecnica del "found footage".
8 anni dopo, arriva un film, inizialmente non pensato come sequel, ma in fase di produzione trasformato in tale, dal titolo "10 Cloverfield Lane", che stavolta sfruttava il genere survival miscelandolo con un thriller da camera (anzi bunker) chiusa, ma che finiva per aggiungere domande a domande, più che dare una qualche risposta, o almeno una parvenza di esse.
Arriviamo così a "The Cloverfield Paradox", la sorpresa che oggi Netflix ha fatto a tutto il mondo.
Doveva essere un semplice trailer da mostrare durante il Super Bowl, la notizia che la piattaforma e Paramount fossero al lavoro sul fantomatico terzo capitolo era trapelata mesi or sono e quindi l'attesa delle prime immagini ufficiali era tanta, ma improvvisamente è diventato una prima visione non annunciata e particolarmente gradita.
Una prima visione che stavolta qualche risposta decide di gettarla sul tavolo, di dare una qualche spiegazione al perché questi misteriosi esseri sono improvvisamente apparsi a portare morte e distruzione.
Cambiando anche stavolta modo di esecuzione.
Difatti, in questo terzo "Cloverfield", ecco che ad essere omaggiata è la fantascienza classica, fatta di Spazio e Tempo, di astronavi, stazioni di ricerca e d'infinito vuoto cosmico.
Omaggi e rielaborazioni come se piovesse, impossibile non pensare ad "Alien" in almeno un paio di scene, il tutto mentre la missione e l'equipaggio iniziano a farsi via via sempre più incerti e precari, in contrapposizione ad un mistero che diventa più vasto e incipiente, perché in alternanza ci viene mostrato quello che accade sulla Terra, anzi, a dire il vero, solo suggerito, ma è proprio quello che serve per tenerci incollati alla poltrona.
E' questo che fa "The Cloverfield Paradox": senza lanciarsi in complicati giochi di prestigio, avvince e convince, tenendo sulle spine sino al momento finale, in cui, inevitabile, arriva il collegamento tanto atteso, quello su cui abbiamo fatto elucubrazioni mentali lungo tutta la pellicola.
Il cast, capitanato dalla splendida Gugu Mbatha-Raw, è totalmente credibile e in parte, dando, sin da subito, un iniziale ma subito convincente imprinting come squadra.
Un film promosso, quindi, anche e sopratutto alla luce dei due film precedenti, dei quali è certamente debitore, ma che sa anche camminare sulle sue gambe.
Ci sarà chi vi dirà il contrario, chi cercherà ogni scusa per demolire questa pellicola in nome di chissà quali aspettative non mantenute o presunte tali.
Ma personalmente, per citare un saggio, "francamente me ne infischio".
Il film è di una Fantascienza piacevole, magari non originalissima nei temi trattati, ma al tempo stesso compie in maniera egregia la missione più importante di tutte: quella d'intrattenere.
Senza contare che, al pari del capostipite, mette addosso una dannatissima voglia di conoscere il seguito di questa guerra sinora mai davvero mostrata.
E se non è un merito questo, ditemi voi cosa!
Voto 8+
The Cloverfield Paradox. Diretto da Julius Onah, con Gugu Mbatha-Raw e Daniel Brühl. Distribuito su Netflix


KICK-ASS (NUOVA SERIE 2018) #1
Letto il primo numero della nuova Kick-Ass.
Un primo numero che colpisce, ma non affonda.
Non ancora. Non del tutto.
Ci sono delle ottime basi, Millar usa, quando serve, quel suo stile sferzante ma al tempo stesso pare mancare quel quid, quella scintilla degna di appiccare l'incendio nella mente del lettore, come era stato per il primo "Kick-Ass".
Tutto scorre secondo un binario che pare essere semplicemente il primo quarto di un film d'azione di serie B.
Forse l'errore è stato anche mio, che sono partito con un certo carico di aspettative, che magari verranno ampiamente ripagate nei numeri a seguire, lo vedremo.
Di sicuro, comunque, c'è che Romita Jr. si applica ma senza eccedere. Un buon lavoro insomma, ma non eccellente come molta critica va gridando ai quattro venti.
Questa settimana ritorna anche Hit-Girl.
Vediamo se la piccola killer mi farà sentire nuovamente il brivido.
Kick-Ass #1. Scritto da Mark Millar e disegnato da John Romita Jr.. Edito da Image Comics



HIT-GIRL (NUOVA SERIE 2018) #1
Questa settimana è tornata Hit-Girl, la piccola killer che abbiamo imparato ad amare sulle pagine della vecchia serie di Kick-Ass, di cui questo nuovo fumetto costituisce il sequel putativo.

Un primo numero che mi ha particolarmente divertito.
Non so esattamente cosa dica di me come persona, il fatto che trovi divertente vedere una ragazzina far esplodere per aria un tizio legato ad una sedia come niente fosse, che si allea con un pericoloso killer colombiano per stanare e uccidere uomini appartenenti a gang locali, il tutto col sorriso e il turpiloquio facile sulle labbra, ma tant'è.

Millar, a differenza che con il primo numero della nuova Kick-Ass, impostato su una apparente serietà di fondo, stavolta sceglie un registro più congeniale ad una violenza da cartone animato, ritmata e scatenata, a momenti slapstick, complice il tratto cartoonesco e diretto al sodo di Ricardo Lopez Ortiz, che regala un'ottima prova grafica.

Quello che però mi ha più colpito è quello che percepisco sarà una sorta di piccolo leitmotiv di questa serie, ovvero la ricerca di Mindy di un nuovo partner, dopo Big Daddy e Dave Lizewski.
Di sicuro lo scopriremo lungo i prossimi numeri, che si annunciano una vera festa in giro per il mondo, con i molti importanti autori coinvolti da Millar, che ci daranno la loro personale e originale interpretazione della sola ed unica Hit-Girl.
Hit-Girl #1. Scritto da Mark Millar e disegnato da Ricardo Lopez Ortiz. Edito da Image Comics


VIOLET EVERGARDEN
Non sapevo esattamente che aspettarmi da questa serie, messa in lista più per principio che altro, ma ancora non iniziata.
Oggi ho premuto Play e riconosco di esserne rimasto affascinato, come quando ascolti qualcuno suonare un violino in una fredda sera d'inverno.
Cinicamente, potreste dire che è un canovaccio vecchio come il mondo, la ricerca sempiterna della ragion d'essere ultima del sentimento più grande, eppure c'è nella storia di Violet Evergarden qualcosa di magico, semplice e complesso, che cattura, attimo dopo attimo.
Qualcosa che sa essere antico e ritmico, quasi ipnotico, rilassante, come il rumore di una battitura a macchina, ma al tempo stesso capace di volare leggero come una piuma nel vento e descrivere l'emozione, con parole mai davvero dette.
Violet Evergarden. Distribuito su Netflix


DIABOLIK #852 (L'ESCA)
Ammetto di averci personalmente sperato.
Ma nonostante le buone premesse dell'albo precedente, prima parte di questa storia doppia sul Diabolik inedito, la conclusione non decolla mai veramente.
Sopratutto perché ho trovato alterni troppi momenti in cui le psicologie dei personaggi non sono delineate come dovrebbero.
Prendiamo l'inafferrabile serial killer al centro della storia: in questo albo dimostra prima una crassa stupidità, visto come cade nella trappola la cui esca da il titolo all'episodio, seguita però quasi subito da momenti di lucido genio.
Non parliamo poi dei protagonisti della serie, con Ginko che si lascia manovrare da Rudenko come un burattino e Diabolik che si fa imbrogliare abbastanza facilmente, salvo poi tirare fuori un "asso dalla manica" a cui è davvero difficile dare credito.
Barison ai disegni non fornisce poi una prova molto convincente, sopratutto nel delineare al meglio il volto del killer, ma rimane comunque una delle migliori matite diabolike.
Insomma, se al primo giro ero stato generoso nella votazione, stavolta devo dare un 6 e ½ e sperare nel mese prossimo, con la storia per il compleanno di Eva.
L'esca. Scritto da Tito Faraci e disegnato da Emanuele Barison. Edito da Astorina


Per questo giro è tutto. Appuntamento alla prossima settimana con un nuovo "Best Of"!
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Commenti

  1. Sono tornati Kick-Ass e Hit-Girl, wao. Ancora non leggo niente, ma le tue rece mi fanno ben sperare (dai, per Kick-Ass si ingranerà di certo...).
    Deluso parzialmente anche io da questo Diabolik (che figo che sei un lettore di Dk, domani cinquantacinquennale di Eva!! **)
    X-Files ancora non lo guardo, aspetto finisca la stagione... umh, si piangerà, dici?
    P.s. Osmet è quello della foto? Se l'è magnato tutto, il Sesto Senso, e pure il Settimo con tutti i CdZ XD

    Moz-

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    Risposte
    1. Ebbene sì, lo confesso, sono un accanito lettore di Diabolik da una vita. Nella rosa dei miei personaggi preferiti di ogni tempo, DK è assolutamente sul podio. Ho già avuto modo di leggere la storia per i 55 anni di Eva (ma poi non è maleducazione parlare degli anni delle signore? Sopratutto di una brava coi pugnali come Eva?) e domani troverai la recensione sul profilo, stay tuned! Per quanto riguarda invece X-Files, lungi da me commentare ulteriormente (il demone dello spoiler è sempre in agguato, pronto a colpire) ma sì, posso confermare che quello nella foto è Osment, proprio lui, quasi irriconoscibile dai tempi in cui da ragazzino, seppe entrare nel Mito di tutti noi, col "Sesto Senso" :)

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    2. Ottimo, allora, bro! Io proprio oggi ho omaggiato la nostra panterona bionda! Non vedo l'ora di leggere la tua recensione, dunque.
      X-Files lo recupero, e... mamma mia com'è diventato il ragazzino :s

      Moz-

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