F1 - IL FILM
Quell'attimo di Silenzio.
Faccio una doverosa premessa per quanto riguarda F1, il film con Brad Pitt ora nelle sale: di Formula 1 so meno di niente, quindi non posso dire quanto il film sia idealmente accurato e quanto invece, nonostante l'apporto produttivo di Lewis Hamilton, conceda sin troppo il fianco alla fantasia, quella stessa alla base di un blockbusterone estivo di questo tipo.
Per capirci, quando nel film, per giustificare l'escamotage anagrafico del Sonny Hayes di Pitt, viene citato un pilota storico, quel nome sono andato poi a cercarlo e in effetti, per quanto stiracchiata possa sembrare, la cosa soddisfa la mia sospensione dell'incredulità, perchè "F1" è prima di tutto questo: Cinema hollywoodiano che vuole portare in sala lo spettatore medio americano in quella che è una stagione "calda" per le sale, non solo per il clima.
E da questo punto di vista, Joseph Kosinski e il co-sceneggiatore Ehren Kruger fanno tutto giusto, spuntando caselle su caselle del "Prontuario per realizzare uno Sport Movie": la vecchia gloria che ottiene una seconda possibilità? Check. Il giovane talento dal carattere fumantino, inizialmente in contrasto con il protagonista, ma poi pronto ad accettarne la saggezza (Damson Idris, qui in ruolo che potrebbe aprirgli molte porte)? Check. La scintilla amorosa con la bella di turno (Kerry Condon)? Check. La tensione della competizione e relativa rimonta del team? Check.
A tutto questo, Kosinski e Kruger applicano una formula da Western, col Cavaliere Solitario che arriva in città, e con metodi non proprio ortodossi (anche qui, quanto sia possibile e quanto invece fantasia stressata lo lascio dire a chi segue con passione questo sport), riesce a sconfiggere il cattivo e cacciarlo. Se poi risalirà in sella per cavalcare nuovamente verso l'orizzonte, è qualcosa da scoprire prima dei titoli di coda, dopo due ore e mezza che non concedono un solo attimo di tregua alla noia.
Soprattutto portano a casa il risultato in quel qualcosa che, ventiquattro anni fa, non era riuscito di fare a Sylvester Stallone e Renny Harlin con "Driven": l'attore voleva realizzare un film sulla Formula 1, poi il progetto era cambiato per tante beghe e alla fine era venuto fuori un mezzo pasticciaccio che non accontentava quasi nessuno, di sicuro non il botteghino.
Anche qui abbiamo una grande star, ovvero Pitt, che ci mette tutto il carisma, il fascino e quel tocco di vecchia Hollywood, incluso il rapporto con la Kate di Condon. "F1" è, e non vuole essere una critica, classicissimo in più di un modo, e alla fine va pure bene così: sin dai primi trailer era chiaro che la trama di per sè non sarebbe stata il punto chiave.
C'è l'agone sportivo, gli stereotipi sono quelli giusti, e l'adrenalina entra in circolo quando serve.
Perchè a dare modernità, spettacolo ed emozione ci pensano le corse, realizzate con quel dovuto impegno produttivo da grande schermo, il motivo per cui lo spettatore non stacca gli occhi dallo schermo, dando ritmo alla pellicola e portandoci in pista, a tifare per la APXGP del Ruben Cervantes di un Javier Bardem guascone quanto basta.
Kosinski regista prende la lezione imparata con "Top Gun Maverick" (altro blockbusterone estivo, d'altronde) e la eleva quel tanto che basta per ciò che il progetto ha da dire, dimostrando di padroneggiare il "Bisogno di Velocità" anche a terra, non solo tra le nuvole.
E capisci che "F1" la sua sfida la vince quando arriva quell'attimo, sull'ultima gara: sai come andrà a finire, o forse no, ma è lì che tutto il bagaglio emozionale del film entra in gioco. E quando la sala piomba in un assoluto silenzio, quando non senti più masticare popcorn, o il risucchio delle cannucce, o il borbottare dei ragazzini coi loro cellulari finalmente spenti, e tutti gli occhi sono fissi sul grande schermo, allora è lì che diventa chiaro che il film sta davvero volando e l'intrattenimento ha fatto il suo sporco dovere.
Magari meno sporco di grasso e olio motore di quanto ci si volesse aspettare, ma come blockbuster estivo, ripeto, è un trionfo sicuro, di quelli da podio (e il boxoffice di questo weekend lo dimostra appieno) e con lo champagne a celebrare la vittoria della settimana.
Stanno arrivando i dinosauri ad insidiare quel traguardo, e dopo ci si metterà pure il tizio col mantello, la S e le mutande in vista, ma per il momento, Brad Pitt solleva in alto la coppa col sorriso di chi sa che potrebbe pure scapparci un sequel!
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