CAPTAIN AMERICA : BRAVE NEW WORLD


Brand New "Pensavo Peggio".

Non che avessi chissà quali aspettative, ma penso anche che tutto l'astio di un "certo" pubblico americano, probabilmente più orientato verso il suo Orange Commander, sia ovviamente esagerato, perchè CAPTAIN AMERICA : BRAVE NEW WORLD non è così brutto come lo si vuol dipingere. Neanche bello in senso assoluto e contrario, a dirla tutta, ma di sicuro molto meglio di tanta produzione recente MCU.


Viaggia in una costante zona di grigio tra "Uno su Mille ce la fa" e "Si può dare di più", e la colpa non è di Anthony Mackie: lui conferma quello che da lettore di comics sapevo già, ovvero che Sam Wilson è un ottimo personaggio, e l'attore continua ad interpretarlo con la giusta convinzione sia del ruolo sia del peso dello scudo ereditato da Steve Rogers.

Ma proprio come nelle pagine a fumetti, il problema è sempre nella penna di chi lo scrive, e non è un mistero che BNW ha avuto i suoi "inciampi" lungo la strada. Modifiche di questo, riscritture di quello, e la cosa è abbastanza palese soprattutto da un certo punto in poi della trama, quando lo sviluppo dell'intrigo e dell'intreccio si fa più debole, così come le supposte motivazioni che muovono certi personaggi, in particolare quello che sarebbe il villain.

Al punto che svelare la presenza del Golia Rosso penso sia stato utile per la promozione, ma controproducente per la trama, dato che il suo ingresso in scena avrebbe avuto effetti ben più poderosi senza saperne praticamente nulla.



Non che BNW non abbia ambizioni: al tempo stesso vuole essere il primo film tutto suo per il Cap di Sam, con un'atmosfera alla "Winter Soldier", un sequel ideale di "The Incredible Hulk" e pure una sorta di ancora di salvezza gettata a "Eternals", visto il motivo per cui parte della faccenda gira intorno a quel Celestiale emerso nell'Oceano (mi sto limitando a ciò che sappiamo appunto dai numerosi trailer e dalle notizie diffuse a suo tempo).


Ed in minima parte, riesce pure a farcela. Ma crolla purtroppo per colpa di una regia non così performante (molto belle le sequenze "aeree", però, questo devo riconoscerlo a Julius Onah) e alcuni passaggi che sono dolenti note su cui vien difficile soprassedere (non mi riferisco alla CGI).

E che finiscono per indebolire anche le performance del cast: la Shira Haas di quel gioiello vero di "Unorthodox" (recuperatela, perchè è una delle cose migliori di tutta Netflix) qui interpreta un personaggio per la quale avrei preferito una definizione migliore che non quella di uno stereotipo ambulante.


Harrison Ford, dal canto suo... spacca come solo lui sa fare: divora ogni scena in cui è presente, e in questa particolare incarnazione dolente di Thunderbolt Ross riesce ad essere convincente e non far rimpiangere William Hurt, proprio perchè il personaggio conosce un cambiamento, anche interiore, a cui Ford sa regalare il suo carisma.



C'è poi la questione Joaquin Torres, che sarebbe l'aggancio con "Falcon and the Winter Soldier", ma anche qui a Danny Ramirez tocca il ruolo di spalla "comica" che non merita lui e manco il personaggio, a dirla tutta.

Anche perchè il vero trait d'union con quella serie televisiva, pensata per traghettare Sam dal post-Endgame sino a questo suo primo film da protagonista, doveva essere l'evoluzione di questo Capitano controvoglia, desideroso di fare la cosa giusta, ma dai dubbi umanissimi.

È qui che "Brave New World", per quanto mi concerne, fallisce in parte il suo compito: non fa mai respirare questo discorso, in alcuni punti pare semplicemente ripetere concetti che si pensava pure superati, e relega tutto ad un particolare cameo.



Però, perchè un però c'è, con BNW è la prima volta da tempo che mi sembra che i Marvel Studios stiano cercando di uscire dalle nebbie e di ritrovare la bussola.

A differenza, ad esempio, di una "Secret Invasion" che ci ha illuso sulle prime con il suo Spy-Thriller e poi manco lei sapeva dove andare a parare, qui vengono piantati semi più piccoli ma che sono anche interessanti strizzate d'occhio per il potenziale futuro del franchise.

Sviscerarli sarebbe spoiler, perciò non lo farò, ma sentire nominare quel certo metallo e sentire fare dal Presidente quella certa richiesta, sono stati momenti più soddisfacenti che non la solita "post-credits" (che comunque sia c'è, quindi rimanete seduti!)!


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