ANCORA UNO POI BASTA: The Midnight Gospel


"Ma che accidenti sto guardando?!"
Non mentite: se avete iniziato THE MIDNIGHT GOSPEL su Netflix ve lo siete chiesto almeno una volta, anche senza pensarci.
E se state cercando una risposta a questa domanda... spiacente dirvi che qui non la troverete, perchè anche il sottoscritto ha avuto il suo bel daffare per venire a capo della nuova creazione di Pendleton Ward.
Il papà di "Adventure Time" si allontana anni luce dalle atmosfere che gli hanno dato fama e, insieme con Duncan Trussell, comico e autore di podcast, imbastisce un delirio animato di rara bellezza visiva.
Perché, a livello tecnico, "The Midnight Gospel" è uno spettacolo affascinante, di quelli da mascella che casca e occhi che strabuzzano per la costante meraviglia da "What The Hell".
Soluzioni visive acide e allucinate, follia senza soluzione di continuità, un carosello di situazioni senza apparente senso se non quello, primario, di colpire lo spettatore alla mente.
Ma la trama?
Ecco, non c'è, non esattamente, non in questa prima stagione. Essenzialmente, il protagonista Clancy ha un suo spacecast, all'interno di un camper, in mezzo ad un nulla agricolo in quello che sembra un nastro di Möbius di pianeti. All'interno del camper, Clancy possiede un simulatore di universi, attraverso il quale viaggia nel multiverso e incontra strane creature da intervistare su terre una sempre ipnoticamente diversa dall'altra.
Non c'è un reale sviluppo orizzontale, forse giusto nel finale di stagione otteniamo qualche informazione succosa sul protagonista.
Perché la narrazione non è lo scopo principale di "The Midnight Gospel", che nasce come cornice visiva del podcast di Trussell, "The Duncan Trussell Family Hour", dove il comico e autore intervista ospiti e insieme parlano di argomenti filosofici, teologici, meditativi.
Ma un podcast lo ascolti, giusto?
Qui l'intuizione geniale di Ward, ovvero creare un doppio flusso, con quello animato che si mischia a quello delle parole.

Perché la coraggiosa serie animata è questo: flusso di pensieri, flusso di sensazioni visive, flusso di idee, flusso di pensieri, parole, opere e allucinazioni, in cui si vede di tutto, mentre due persone parlano della Vita, l'Universo e Tutto Quanto, e di sicuro la risposta non è 42.
Clancy e il suo "ospite" discorrono, mentre intorno a loro accade letteralmente qualsiasi cosa, e questo è forse il difetto del "Gospel di Mezzanotte", il suo tallone d'achille.
A meno di essere dei filosofi in erba, o almeno appassionati a questi argomenti, difficilmente si riesce a seguire questo doppio flusso, difficilmente si rimane rapiti dalle parole, dai concetti spesso ostici, allo stesso modo che con le immagini, surreali e affascinanti.
Si è talmente impegnati a trovare un senso (che non c'è) alle seconde, che le prime si perdono come rumore di fondo.

Al punto che vien quasi da chiedersi se non ci sia bisogno di guardarlo due volte: una per l'animazione, l'altra come podcast, con il televisore alle spalle, da ascoltare solamente.
Un fatto è comunque insindacabile: anche se ne guarderete solo un episodio, anche se finirete per amarla oppure odiarla con tutte le vostre forze, non vi lascerà indifferenti.
Magari straniti da tanto genio incompreso (e incomprensibile), ma di sicuro non indifferenti!

THE MIDNIGHT GOSPEL
Serie Animata disponibile su Netflix dal 20 Aprile.
Creata da Pendleton Ward (Adventure Time) e Duncan Trussell

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