RE-VISIONE: BLOODSHOT


BLOODSHOT ovvero la Fiera dello Stracotto.
L'ultimo film con Vin Diesel, vista la situazione, è da ieri disponibile non in sala, ma direttamente in Digital Video.
Bella mossa di Sony, che in questo modo ci permette di sentire un poco meno la mancanza del cinema, proponendo nello stesso giorno in cui avremmo fatto la fila al botteghino quella che si presuppone essere una hit.
Si presuppone.
Perché, a voler essere onesti, se i cinema fossero aperti e dovessi darvi un parere su questo film, il giudizio impietoso sarebbe quello di andare al suddetto botteghino e chiedere il rimborso del biglietto.
Perché anche lo scontato ha un suo limite di sopportazione, e qui lo si è raggiunto.
Ma visto che invece, per vederlo sono semplicemente andato dallo studio al divano e ho noleggiato il film su uno store digitale, il confine tra film da grande schermo e film di cassetta si distorce come un muro di gomma colpito da un pugno di Vin Diesel.

Faccio una premessa semplice: questa è una valutazione del film come opera, non faccio il paragone con la carta stampata dei Fumetti Valiant da cui nasce, anche perché è già impietoso così che sarebbe solo eccessivo accanimento.
Trama: Vin Diesel è un soldato, di quelli che tornano sempre a casa dalla loro bella moglie dopo ogni missione sul filo del pericolo perché.. beh, sono i migliori in quello che fanno. Talmente i migliori da farsi dei nemici, che una notte rapiscono lui e la sua bella moglie per torturarlo e ottenere informazioni. Ma il villain non le manda a dire per cattiveria e prima uccide la bella moglie e poi lui. The End.
No, ovviamente. Perché il buon Vin si risveglia in un super laboratorio super segreto, e la prima cosa che vede è Guy Pearce, super scienziato che gli spiega, con quella fantascienza un po' camp da film di genere, che gli sono stati impiantati dei super naniti e che adesso è diventato un super soldato.
Ha qui inizio tutto un campionario di banalità, di sequenze scontate, girate senza un guizzo che sia mezzo, di frasi fatte, di concetti un tanto al chilo e colpi di scena talmente telefonati che hanno un piano tariffario a parte.
Ci sono anche le battute sulla lunghezza del pene.
Le battute (al plurale) sulla lunghezza del pene.
Non c'è nulla, e dico nulla, che sorprenda in positivo lo spettatore, nulla che non sia stato già mostrato in altri film allo stesso modo, con la stessa cadenza, con lo stesso ritmo. Nulla che ti faccia dire: "Però dai, tutto sommato...".

È una pellicola che nasce vecchia, con quell'impronta temporale da fine Anni Novanta / primi Anni Duemila, che mi fa capire che la lezione di "Venom" non è bastata.
So bene, da cinefilo, che i film scontati esistono, quei film (ma possono essere anche Serie TV) che raccontano una storia nota e stranota, riuscendo però a dare la loro zampata, ad essere belli da vedere in un certo senso, perché il regista ha uno stile particolare, perché lo sceneggiatore è di quelli che sa cavare sangue da una rapa e costruire dialoghi efficaci, perché gli attori protagonisti sono talmente in parte da calamitare l'attenzione.
Qui niente di tutto questo. È solo il banale che raggiunge il suo zenith o l'originalità il suo nadir, e forse nel paradosso, arrivare direttamente in digitale potrebbe essere il suo solo salvagente in questo frangente.
È divertimento spicciolo, pure troppo, pure in maniera irritante, ma non vi farò una colpa se a metà lo spegnerete così come avete la mia totale comprensione se invece lo gradirete e mi direte che due ore le avete passate.
È intrattenimento, non eccelso, dimenticabile. Allo stesso modo in cui abbiamo bisogno di dimenticare per 100 minuti quel mondo là fuori, dove non ci sono super naniti che ti curano all'istante, dove non ci sono i super Vin Diesel a risolvere i problemi a pugni devastanti e che scardinano portiere di macchine a mani nude.
È un filmetto, c'è di meglio e pure di molto, ma dipende sempre, ora più che mai, da quanto avete bisogno di staccare la vostra spina!

BLOODSHOT
Diretto da Dave Wilson.
Con: Vin Diesel, Guy Pearce, Eiza González, Sam Heughan.
Disponibile in Streaming On Demand sui maggiori store digitali.

Vi ricordo che i profili principali de IL NERDASTRO, con le news, le curiosità e le facezie, sono sempre sempre quelli social di Facebook e Twitter (e a cui durante l'anno si è pure aggiunto Instagram, seppur ancora in rodaggio), ma le recensioni, quelle lunghe, quelle corpose, quelle con qualcosa da dire come in questo caso, saranno nuovamente anche sul blog!


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