ANCORA UNO POI BASTA - DRACULA (Miniserie)
Quante volte puoi raccontare la stessa storia?
Perché di opere tratte dal DRACULA di Bram Stoker, ispirate, che la citano più o meno velatamente, che ne ripropongono schemi e personaggi per nuovi racconti o parodie, ne sono ormai e sul serio piene le fosse.
Eppure il Vampiro per antonomasia non smette di affascinarci, eppure ad ogni minimo annuncio di qualcosa che lo riguarda la nostra curiosità si smuove, la nostra attenzione viene richiamata e non possiamo che essere rapiti dalla sua malia.
Quindi nessuna sorpresa che quello firmato da Mark Gatiss e Steven Moffat potesse essere considerato un piccolo evento, sopratutto perché a loro due dobbiamo quella meraviglia di scrittura di "Sherlock" (e da Whovian altro non aggiungo).
Ma ve lo ripeto: quante volte puoi raccontare la stessa storia?
Così ecco che per quattro ore e mezza, divise in tre puntate, mi sono ritrovato una prima parte che inizia fedele al canone di Stoker, ci mette un tocco citazionista da F.F. Coppola e Christopher Lee (senza dimenticare quel retrogusto saporito da film della Hammer) e poi va da tutt'altra parte, prosegue con una seconda leggermente più originale, bisogna dirlo, e baciata da tutti quegli elementi che i due sceneggiatori hanno saputo profondere nelle quattro stagioni del già citato "Sherlock" per poi, come loro tradizione, tirare fuori il plot twist ad effetto e condurre lo spettatore al finale.
Finale che a molti potrebbe far (e sta facendo) storcere il naso, ma che rientra tranquillamente nello stile del duo, per quanto mi riguarda, ivi incluso il rapporto "Bene-Male" tra protagonista e antagonista e la "spiegazione".Sono abbastanza addentro come serializzato da aver visto il "Jekyll" di Moffat, quindi non ne sono rimasto così drammaticamente sconvolto.
Mi sono invece ritrovato piacevolmente intrattenuto, un sabato trascorso a sentir parlare ancora una volta di vampiri, non morti, sangue, paletti di frassino, immortalità, superstizioni, letale luce del sole, allergia alle croci e a sentir nominare Van Helsing, Jonathan Harker, Mina Murray, Lucy Westenra, John Seward.
(e ci butto in mezzo pure "quella" strizzatina d'occhio!)
Certo, la terza parte non è decisamente affascinante come le prime due, il drastico cambio di registro arriva di colpo e si conclude tutto nell'arco dell'ultima puntata, quindi questa versione del Conte Dracula non è nel complesso "bissima" come speravamo.
Sopratutto perché, proprio per quanto è inflazionata la storia di "Dracula" ancora una volta niente adattamento fedele, dato che nell'immaginario pop, in più guise, questo è già avvenuto, un pezzo qui un pezzo là nella cultura generale, così Moffat e Gatiss hanno tirato fuori dalle loro penne una "semplice" ennesima variazione sul tema.
Ma neanche tutta da buttare, in ogni caso.
E sebbene per il protagonista Claes Bang potrebbe comunque essere il ruolo che ne definisce la carriera (se in positivo o negativo starà a lui nel prossimo futuro), la performance che ci porteremo dietro quando capiterà di ripensare a questa miniserie sarà quella di Dolly Wells: la sua Suor Agatha è un personaggio fantastico, arguto e spiritoso, che racchiude in sé tutti i pregi di queste tre puntate.
Perché a ben guardare, il paletto nel cuore della serie BBC/Netflix è lo stesso che ha sconfitto ben altre trasposizioni e versioni apparse nei decenni.
Non sarà immortale nel Tempo... a differenza del Conte.
"Il Sangue è Vite" e Dracula conosce sin troppo bene entrambe!
DRACULA - Miniserie
Disponibile su Netflix dal 4 Gennaio
Scritta da Mark Gatiss e Steven Moffat
Con: Claes Bang, Dolly Wells
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