ANCORA UNO POI BASTA - Altered Carbon


Il Futuro è la solitudine di un uomo del Passato.
Un uomo che si risveglia lontano dal suo tempo, in un corpo non suo, con cicatrici che non gli appartengono.
Il volto che vede nello specchio è quello di un estraneo, di un altro uomo, differente non solo nell'aspetto. Un uomo che ha vissuto la sua vita con quelle fattezze, e ora non gli appartengono più.
Un uomo che ha combattuto, lottato e amato sin dalla sua infanzia, e ora si ritrova costretto a ricominciare tutto daccapo solo per un capriccio di un destino miliardario.
Il Futuro è avvolto da un cielo plumbeo, dove i piaceri e il lusso ti elevano letteralmente dalla feccia dei bassifondi, dove i corpi sono merce, sono custodie interscambiabili, alla continua ricerca di un senso per sopravvivere, o solo per vivere un altro miserabile giorno.
Il sesso è ancora una merce, ma c'è chi crede nel sentimento, chi si interroga e spera che un'anima sia qualcosa di più di un chip alla base della nuca.
Il Futuro sa essere terso, denso, viscido ma anche sinuoso come il corpo di una bella donna, che dinanzi a te si spoglia e si offre, per lussuria o anche solo per il conforto in una notte difficile.
Il Futuro continua a cercare un senso, a cercare di capire chi siamo, dove andiamo, perché siamo (di nuovo; ancora) qui.
La ricerca si fa instancabile, come un'indagine, per omicidio, per vendetta, per fare la cosa giusta alle persone sbagliate e la cosa sbagliata alle persone giuste.
Il Futuro vuole dire anche Famiglia, Amicizia, che trovano nuovi modi di esistere e resistere e si aggiornano ad un livello successivo, dove persino una Intelligenza Artificiale sa dare calore umano, più di quanto gli umani stessi, alle volte immemori, riescano ancora a dare.
Il Futuro ci regala un Eroe, di quelli veri, di quelli di cui abbiamo dannatamente bisogno.
Oggi, allora e sempre.
Un Eroe il cui nome è già un melting pot di differenti visioni e culture.
Un mix pericoloso, esplosivo, non assoluto, ma ricco di dubbi, umano e fiero di esserlo.
Un Eroe che risponde al nome di Takeshi Kovacs...


Insomma, se ancora non fosse chiaro, Altered Carbon, la nuova serie di fantascienza proposta da Netflix, mi è piaciuta da matti.
Con la sua atmosfera cyberpunk, i suoi richiami continui a Blade Runner per atmosfera e ad un noir distopico per trama e intenzioni, mi ha regalato un viaggio in 10 episodi che sono stato felice di intraprendere.
Una produzione ambiziosa quella della piattaforma online, che ha osato, appoggiandosi all'omonimo romanzo di Richard K. Morgan (da noi prima edito come Bay City e poi di recente riproposto col titolo originale, lo trovate per edizioni TEA nelle migliori librerie).
Ha osato investendo in una produzione di ottimo livello, con un bel cast di protagonisti, tutti in parte, nessuno escluso, e capaci di dare volto e corpo alle differenti anime di questo racconto.
Un racconto che, come ho detto poc'anzi, ci regala un Eroe vero, dimostrandosi, per questo motivo, la produzione televisiva di cui gli appassionati del genere avevano davvero bisogno.
Un nostro personale Virgilio, col quale immedesimarci, col quale empatizzare, imparandone a conoscere forze e debolezze, in quell'Inferno che è la visione futura dell'uomo.


Black Mirror (serie che ho adorato anche nella claudicante ultima stagione) sarà anche capace di descriverci un domani terribile, pessimista oltre misura, ma la visione di Altered Carbon arriva più sottile, sotto la facile (?) patina di intrattenimento.
10 episodi carichi di tensione narrativa, di colpi di scena, di momenti che rasentano l'azione pura e talvolta anche il compiaciuto, ma in qualche modo tenendoci ancorati alla realtà, fatta di carne, sangue, sudore e morte.
Una morte che non è più un ostacolo insormontabile, quando sei in vita da centinaia di anni, ma inizi a tremare perché essere diventati insensibili al marcio qualcosa di te dovrà pur dirla.
Ecco allora che James Purefoy, con quel suo miliardario sempre in odore di villain, riesce a farsi perdonare quella débacle chiamata Joe Carroll.
E che dire del protagonista principale? Quel Joel Kinnaman che riesce a trovare il suo tempo futuro proprio con questa serie, dopo aver inciampato malamente con il remake di Robocop, altra icona di un domani distopico e perduto, non a caso.
Stavolta però ha trovato delle scarpe che gli calzano dannatamente a pennello, e se mai Netflix rinnoverà la serie per una nuova stagione, spero di ritrovarlo ancora.
Ma una serie, e soprattutto, un eroe non sarebbero tali senza un adeguato seguito di comprimari, e se la Detective Ortega di Martha Higareda sa come rubarti il cuore, con forza, determinazione e una bellezza di una sensualità ipnotica, la vera rivelazione è Poe, il direttore del "The Raven".


Una I.A. che offre supporto e amicizia, dietro compenso, ma è solo facciata.
Una I.A. che dimostra come certi sentimenti riescano a scaldare i circuiti anche di una fredda macchina.
Sarà per il rimando e l'omaggio ad Edgar Allan Poe, sarà perché mi ha ricordato l'omologa spalla di un altro eroe tutt'altro che inamovibile come il nostrano e fumettistico Magico Vento, ma il Poe di Chris Conner è di sicuro sul podio dei motivi per cui amare Altered Carbon.
E poi c'è lei, Bay City, il teatro delle nostre vicende, dove lo sporco convive con la pena e la miseria, con la criminalità e la ripetizione di giorni che sembrano condanne.
Le mille luci dei grattacieli a nascondere alle stelle quanto in basso si possa ancora arrivare.
Stelle che stanno a guardare, mentre l'uomo cerca di arrivare ad esse, celebrando la propria turpitudine perversa, come se un orgasmo malato fosse la porta per l'infinito.


La prima grande produzione Netflix del 2018 è un assoluto successo, e forse questa mia recensione giunge fuori tempo massimo, proprio come il nostro Takeshi, ma in qualche modo spero invece riesca a convincere chi ancora non l'ha iniziata a farlo, certo che, dopo le prime battute, possa riuscire a conquistarvi come ha fatto con me.
Il Futuro è un'idea, sta a noi interpretarla.
Buona visione!

ALTERED CARBON
La prima stagione completa disponibile su Netflix.
Tratta dal romanzo omonimo di Richard K. Morgan.
Con: Joel Kinnaman, James Purefoy, Martha Higareda, Chris Conner.


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