IO LEGGO FORTE - Paperino e La Regina Fuori Tempo


Ripensavo alla lettura di "Paperino e la Regina Fuori Tempo", pubblicata di recente in tre puntate su Topolino dal numero 3218 al 3220.
Una storia che rimette in campo un personaggio popolarissimo, nato dalla penna di quel Rodolfo Cimino che tanto ha dato all'immaginario disneyano italiano e dalla matita di Giorgio Cavazzano, disegnatore che non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni: Reginella.
Apparsa per la prima volta nel lontano 1972, nella storia "Paperino e l'avventura sottomarina", la piccola papera aliena del pianeta Pacificus sarebbe ritornata a furor di autore e popolo in altre quattro avventure, l'ultima delle quali, "Paperino, Reginella e il terribile Vampirione" risale al 1994.
Avventure tutte segnate da un punto chiave, quell'elemento che ha reso così importante questo personaggio: la sua tormentata storia d'amore con Paperino.
Un amore impossibile, una sorta di ciclico ritrovarsi per poi lasciarsi che ha sciolto i cuori di almeno due generazioni di lettori del Topo.
Arriviamo così al 2017, a questo atteso ritorno di Reginella su Topolino, ad opera stavolta di Bruno Enna e Giada Perissinotto.



Qui, da critico, non posso che necessariamente tessere le lodi ai due autori.
Enna raccoglie con successo il testimone di Cimino, costruendo una storia classica, ben scritta e ricca di rimandi alle saghe passate. L'avventura è posta in assoluta continuità con il passato, tanto che per una volta lo stile dello sceneggiatore sardo si lascia piacevolmente influenzare dalle soluzioni narrative che furono di Cimino, dagli astrusi macchinari dei saggi di Pacificus, passando per l'escamotage emozionale da cui parte tutta la storia, sino allo scacco, narrativo e dovuto, del complotto contro la sovrana e il successivo cliffhanger, legato al salvataggio di Paperino.
La Perissinotto invece, seppur nel rispetto del Maestro Cavazzano, decide di percorrere, sulla tavola disegnata, una strada assolutamente personale, dando vita a personaggi dai tratti morbidi e dalle espressioni comicamente esagerate, dato che, sopratutto per gli abitanti di Pacificus, parliamo di figure dotate di una empatia esasperata al massimo.
La sua Reginella è bellissima, i tratti rimandano allo stile giapponese, con quegli occhioni nei quali tuffarsi e nei tratti volutamente affascinanti e senza malizia.


Tutto questo, parlandone da critico.
Da lettore, è però tutto un altro paio di maniche.
Perché, per quanto si cerchi di essere obiettivi, ognuno ha la propria personale anima nel porsi di fronte ad una storia e alla sua lettura.
Quello che, lungo le tre puntate, continuavo a trovar stonato, quello che non mi permetteva di far quadrare il cerchio, è stata questa soluzione narrativa del trasformare un amore sfortunato e quasi tragico, in una "vera amicizia".
 Qui riemerge il critico, che spiega al lettore che questa è una pura manovra editoriale, dettata dalla volontà di non far trasalire i lettori più giovani, mostrando un Paperino innamorato di un'altra papera che non sia l'ufficiale Paperina. Le vecchie storie nascevano in un tempo in cui vi era maggior sperimentazione e libertà da meri vincoli commerciali o di licenza sui personaggi, perciò Cimino poteva pure permettersi di mostrarmi un Paperino che si strugge per la bella aliena, ma Enna purtroppo deve oggi sottostare a determinati paletti, impossibili da valicare.
Per carità, tutto giusto e comprensibile.
Il problema è  che, però, a fine lettura si finisce per rimanere un pochetto delusi.
No, non parlo del finale aperto per possibili nuove storie, anzi.
No, non parlo come uno che voleva a tutti costi sentire la parola "Amore".
Parlo piuttosto del fatto che, tutto l'architrave concepito da Enna e che, come detto sopra, si rifà al classico scherma ciminiano delle avventure con Reginella, va in una certa misura a farsi benedire.
Perché  tutto il catastrofico domino che fa partire l'avventura e il suo evolversi nel viaggio temporale non riescono ad essere spiegabili con una semplice "amicizia".
Mi si parla di alieni empatici al punto di scatenare alluvioni metereopatiche, mi si parla di due personaggi che soffrono di tristezza l'una e irascibilità l'altro, proprio per via del legame latente che li lega, seppur ad anni luce di distanza e senza apparente ricordo l'uno dell'altra, e vorresti giustificare una simile mole di eventi con una "vera amicizia"?
A livello di lettura, è uno sforzo quasi comico di nascondere sotto il tappeto un sentimento che, potente come è, spiegherebbe molto bene il tutto.
Forse però l'intenzione degli autori sta proprio lì: nascondere la "verità" ai giovani lettori, ma al contempo costruire il tutto nel rispetto di quelli più vecchi, quelli che già conoscevano Reginella e il suo rapporto con Paperino, nella speranza che colgano l'occhiolino complice che gli si sta facendo.
Come dire, "ci sarà anche scritto amicizia e al posto dei cuori ci mettiamo le stelline, ma voi sapete bene in realtà di cosa stiamo parlando".
Curioso comunque come, ancora oggi, una storia di Topolino sappia bene far vibrare le mie corde personali e penso, non solo le mie.
A dimostrazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, dopo i tanti Capolavori sfornati negli ultimi anni, che il Topo oggi possiede una maturità artistica e d'intenti, che alle volte non si riesce a riscontrare in quelle che sono considerate letture più "adulte".
La Disney sarà anche il Male, secondo alcuni malpensanti, ma ad avercene di Male concepito così bene..

PAPERINO E LA REGINA FUORI TEMPO
Pubblicata su Topolino 3218-3219-3220

Sceneggiatura di Bruno Enna
Disegni di Giada Perissinotto

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